25 nov 2008

Caro Giulio, ti scrivo... così poi ricordi un po'...

Il 24 novembre del 2008, sul Corriere della Sera (online) appare, come d'incanto, questo sublime articolo, titolato Andreotti, stretta di mano e dialogo con Morucci.
E all'occhiello - come fosse un fiore - si legge: il faccia a faccia 30 anni dopo il sequestro ed il delitto
E qui, gli stralci della première dell'incontro tra il Senatore a vita, Don Giulio Andreotti e Valerio Morucci
Alla fine si stringono la mano; il rapitore di Aldo Moro dice «Lietissimo» e Giulio Andreotti risponde con un conviviale «Ciao». La serata è terminata, Valerio Morucci se ne va mentre il nemico d'un tempo consuma le ultime chiacchiere con gli altri ospiti. I quali hanno assistito alla stretta di mano e — prima — a un dibattito inimmaginabile nel 1978, nell'Italia del sequestro e dell'omicidio di Aldo Moro, dell'attacco brigatista al «cuore dello Stato». Trent'anni dopo i due rappresentanti delle Br e dello Stato di allora s'incontrano per la prima volta nel salotto borghese di un professionista romano, che periodicamente organizza appuntamenti letterari per una ristretta cerchia di conoscenti.
Chi è questo professionista romano che invita Morucci e Andreotti, la stessa sera in occasione di un appuntamento letterario privato?

Deve essere stato aggiacciante vedere Giulio Andreotti e Valerio Morucci presentare il libro di Luigi Manconi - tra le varie, marito di Bianca Berlinguer, primogenita di Enrico Berlinguer - Terroristi italiani (così si chiama il libro).

Vediamo un po'... dopo una breve e fortunata ricerca, scopro che il salotto romano è proprio quello di casa Manconi. Questi, come ex militante di Lotta Continua, può aver avuto accesso a Morucci, che ha ridotto i suoi n-ergastoli ad una ventina d'anni grazie all'attuale legge italiana che favorisce e privilegia non solo i terroristi famosi ma anche mafiosi, camorristi ed altri esponenti noti o meno noti della Bella Italia per poi reinserirli honoris causa et cum laude nel tessuto sociale italiano - (diciamoci la verità, Manconi è un sociologo e anche, evidentemente, un acuto promoter: chissà come stanno andando le vendite del libro dopo questo evento sensazionale) - ma Andreotti?

mumble mumble...

Bene. Bianca Berlinguer, parente di Francesco K. (Cossiga per gli amici) e sorella di Laura Berlinguer (che lavora a Studio Aperto) - povero Enrico - non deve aver avuto eccessivi problemi nel coinvolgere il vecchio gobbetto e trasladarlo dalla poltrona di velluto rosso del Parlamento a quella identica del salotto di casa sua.
«L'ideologia comunista prevedeva l'uso della violenza per la presa del potere, e passo dopo passo arrivi a giustificare la morte del nemico. La Dc era lo Stato che noi identificavamo con l'imperialismo delle multinazionali, e con Moro in mano pensavamo di poter dare la scossa finale a quel sistema». Andreotti lo interrompe: «Ma prendere Moro è un controsenso, perché lui aveva idee diverse...»
Quest'uomo o è un genio nel girare le frittate e far quello che casca dalle nuvole o s'è beccato un Alzheimer galoppante. Mi sembra storicamente evidente il controsenso.
Le brigate rosse, ideologia comunista, evviva il proletariato e fischia il vento rapiscono e uccidono probabilmente l'unico politico che voleva attuare una policy di apertura nei confronti del partito comunista italiano.

Due sono le cose: o si deve pensare che le Brigate Rosse altro non sono che dei pescetielli di cannuccia o mi sembra che proprio tutto tutto non sia stato detto.

e Morucci: «Avremmo dovuto comprendere la complessità del sistema, mentre la visione ideologica porta a semplificare tutto». Le lettere di Moro prigioniero, che Morucci distribuiva durante il sequestro, portarono l'ex br a cambiare posizione e a schierarsi (senza successo) per la liberazione dell'ostaggio: «Ma io porto il peso della morte di Aldo Moro, al di là delle condanne che ho avuto». E Andreotti, che guidava il «fronte della fermezza» inutilmente contrastato dallo stesso Moro e dalla sua famiglia, sente anche lui una parte di quel peso? «No — risponde senza tradire emozioni — C'era una guerra, che altro potevamo fare? Qualcuno sosteneva che le lettere di Moro non fossero autentiche...». Manconi interviene: «Non qualcuno, senatore. Lei e il suo governo!». Andreotti taglia corto: «Sì, beh... C'era grande confusione. Fu un momento di grandissima sconfitta. Eravamo in guerra. C'erano i morti di via Fani, le loro vedove che minacciavano di bruciarsi in piazza se avessimo trattato con le Br».

Non c'è dubbio: è l'Alzheimer. Trent’anni dopo Andreotti non sa ancora bene cosa è accaduto fino al punto di dimenticare che fu lui stesso, (nel 1976 era Presidente del Consiglio) a negare l’autenticità di quelle lettere! «Qualcuno sosteneva....» Ma faciteme 'o piacere!
Rispetto poi al fuoco delle vedove:

Questo è un dettaglio che Andreotti racconta da trent'anni, e da trent'anni smentito dalle due vedove degli uomini della scorta, nonché da un'intercettazione telefonica di quei giorni, quando la moglie del maresciallo Leonardi chiamò la signora Moro per negare la stessa notizia riportata da quotidiano. Qualcuno lo ricorda il senatore, che però insiste: «Venne da me a dirlo, non credo fosse un'altra persona che si spacciava per lei».

Andreotti ascolta attento e chiede: «Avevate la sensazione di un grande influsso americano?». Morucci: «Certo, enorme». Perché, non era così senatore? «Insomma. Bisognerebbe distinguere periodo per periodo». Il dibattito finisce e gli ospiti si accomodano a mangiare qualcosa, chiacchierando fra loro più che con i due protagonisti della serata. Morucci regala ad Andreotti un suo libro, con tanto di dedica, il senatore ringrazia. Poi il commiato: «Lietissimo», «ciao».
Gladio, P2, il tentato Golpe Borghese, di cui la Storia Italiana postcostituzionale non fa menzione...non hanno nulla a che vedere con gli Stati Uniti e l'influsso americano...

Tzé. Del Golpe Borghese, poi - oltre al danno anche la beffa - gli italiani si resero conto solo tre mesi dopo grazie a un titolare del Paese Sera: Piano eversivo contro la repubblica, scoperto piano di estrema destra.
Junio Valerio, dopo il fallimento si rifugiò nientedimeno che a Cádiz...
(Flavia sulle orme di Junio)

Ad ogni modo, tutto bene quel che finisce bene.
I due compagni di merenda si salutano e ognuno va per la sua calle...

Due domande quindi.

1. E Moretti?

2. Dopo che gli italiani non si accorsero di un tentativo di colpo di stato e permisero ad Andreotti et al. di governare quarant'anni, c’è ancora da stupirsi di Berlusconi al potere e l'incapacità di vedere il suo Regime?


Allego un paio di audizioni di Morucci... così, en passant:
Si trattava di domande per esteso del tipo: «Quanto la Democrazia cristiana è coinvolta con il Sim? Quanto è coinvolta nelle stragi di stato? Quali sono i canali decisionali?” al che il Presidente della Commissione Pellegrino dice “Lei e altri brigatisti avete sempre sostenuto che in realtà Moro non vi avesse detto sostanzialmente nulla o che, per lo meno, non avesse dato conferma dell'esattezza del modello teorico del Sim, che era la cosa cui voi tenevate. Si tratta di una valutazione che personalmente non condivido. Non mi sembra affatto che Moro non vi abbia detto niente, anzi vi ha detto moltissime cose e soprattutto abbiamo capito che ciò era accaduto quando a via Monte Nevoso è stata trovata la seconda parte del memoriale, l'edizione integrale e non quella purgata. La mia domanda è questa: potevano essere così cieche le Brigate rosse da non capire la deterrenza politica che era all'interno delle cose che Moro riconosceva, perché parlò di Gladio, parlò con estrema precisione della strategia della tensione, parlò della connivenza e della compiacenza di settori della Democrazia cristiana con la strategia della tensione, parlò di responsabilità interne e internazionali nella strategia della tensione. Perché avete sempre detto, e in qualche modo confermato un’opinione comune, a mio avviso sbagliata, che Moro non aveva detto nulla? O che per lo meno che le cose che diceva non erano utili? Ad un certo punto poi in una delle sue successive audizioni sul memoriale diceste: «Ad un certo punto avemmo l'impressione che il Sim avesse condannato a morte Moro». Questi in qualche modo in una dimensione internazionale poneva le sue dichiarazioni e l'idea che quel mondo lo condannasse a morte non avrebbe dovuto fungere da deterrente all'intenzione di ucciderlo?

Al che Morucci ribatte:” Signor Presidente, a questa domanda potrebbe rispondere molto meglio di me la «Sfinge», ossia Mario Moretti. All'epoca non ero messo a conoscenza di quanto Moro andasse scrivendo o dicendo. Ho letto parte di questo memoriale in carcere quando è stato allegato agli atti durante il processo. Posso dire che Moro non ha detto ciò che le Brigate rosse volevano sentire: ha parlato di una Democrazia cristiana completamente disorganizzata, di sezioni che non c'erano, di enormi difficoltà a far marciare le cose, di una Democrazia cristiana connivente in traffici, come ha detto lei, connivente con la strategia della tensione. Bene, tutte queste cose - per quanto viste oggi e viste con un'altra ottica possono essere rilevanti - contraddicevano l'assunto teorico delle Brigate rosse perché mostravano una Democrazia cristiana assolutamente impastoiata nei problemi di sempre. …… Posso immaginare la delusione di Moretti nel leggere quello che scriveva Moro, perché Moro stava dicendo la verità, ma non era quella che volevano le Brigate rosse. La fine di questa vicenda mostra la scarsa capacità di analisi politica del ceto dirigente delle Br (altrimenti non sarebbe finita in quel modo), il quale non ha saputo neanche cogliere, in un momento di contraddizione dell'assunto, degli elementi che potevano comunque essere utilizzati e reinquadrati, rivisitando le teorie per corroborare la propria azione. Anche perché, oltre alla scarsità di capacità politica, c'era anche una certa pressione, cioè si stava attenti a ciò che succedeva rispetto alla conclusione, allo svilupparsi di quella vicenda molto più che non a quanto Moro potesse corroborare le ipotesi delle Brigate rosse. Quindi, la concomitanza di questi due fatti probabilmente ha condotto all'incapacità di leggere ciò che lì era scritto…..”

A questo punto interviene di nuovo l’on. Fragalà e riportiamo qui per intero l’interessante dialogo:

FRAGALA’: “Mi scusi, Morucci, lei ha appena detto al Presidente di non conoscere ciò che scriveva e diceva Moro. Ma lei era il postino, che addirittura portava delle lettere i cui destinatari, dopo averle lette, le restituivano. E’ vero questo?” …………

MORUCCI. E’ abbastanza improbabile. Io lasciavo in alcuni posti le lettere che poi venivano ritirate da queste persone.

FRAGALA’. Lei non ha mai consegnato direttamente queste lettere?

MORUCCI. Assolutamente, questo sarebbe fuori da ogni criterio di sensatezza, più che di sicurezza.

FRAGALA’. Lei leggeva le lettere?

MORUCCI. Certo.

FRAGALA’. Quindi lei conosceva tutte le lettere di Moro, nel cc del sequestro.

MORUCCI. Onorevole Fragalà, visionando le carte ritrovate in via Monte Nevoso, ho scoperto che molte delle lettere scritte da Moro non mi erano state consegnate. Quindi, a monte, c'era un vaglio di queste lettere e una decisione da parte di Moretti di darmele per la consegna o meno. Le lettere scritte da Moro sono molte di più di quelle che ho consegnato. Ma io questo l'ho scoperto successivamente: all'epoca ero convinto che tutte le lettere scritte da Moro venissero consegnate. Invece non era così.

FRAGALA’. Lei ha fatto le fotocopie delle lettere che ha consegnato? ……………

MORUCCI. Sì, ma le restituivo a Moretti.

(fonte: democrazialegalità.it)


20 nov 2008

se il tempo è galantuomo, io son figlio di nessuno. Vent'anni son passati e il nemico è sempre là...ma i tuoi compagni ormai non ci son più....

se il tempo è galantuomo, io son figlio di nessuno.
Vent'anni son passati e il nemico è sempre là...
ma i tuoi compagni ormai non ci son più,
son tutti al ministero o all'al di là...
ci fosse un cane a ricordare che...
andavi per i boschi con due mitra e tre bombe a mano


Un'atavica convinzione, dovuta al mio essere frutto d’innumerevoli contrasti d’innesti* mi fa credere che la gente non sia stupida.
Io credo fermamente che la gente non sia stupida stupida.

Credo, invece, che perda la memoria.
Non solo quella squisitamente personale... incappando ridondantemente negli stessi errori sentimentali, relazionali, emozionali, comunicativi e intellettuali.
Perde anche la memoria collettiva.
Gli eventi storici, il passato e le immagini di un vissuto raccontato o consumato in prima persona, si fanno sempre più nebulosi e lontani e vengono risucchiati da un'amnesia irrispettosa ed irriverente.

E allora mi sono ricordata di una frase antica:
Quando arriva la conoscenza, arriva anche la memoria di Gustav Meyrink.


Il Golem... che sarà mai questo Golem.
Non lo so o non lo ricordo (devo aver letto in qualche manuale le opere di Gustav Meyrink ma ora mi sfugge non avendo letto i suoi libri)... quindi faccio una piccola ricerca.

È una leggenda ebraica, dicono. Nata in Mesopotamia.
La parola golem appartiene all'Antico Testamento (Salmo 139, 16)
16. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
( Bibbia CEI / Gerusalemme)


e significa, quindi, materia grezza, massa informe...
Il mito ebraico trascrive e ripropone la "creazione divina" (poiché lo spezzone dell'Antico testamento parla della creazione del primo uomo dal fango ad opera dello sguardo di Dio) interpretandola dalla prospettiva umana: l'uomo artificiale creato da un altro uomo.

Uau! - penso io - mi sembra più che attuale.

Leggiamo il mito:

Si narra che nel XVI secolo un mago europeo, il rabbino Jehuda Löw ben Bezalel di Praga, cominciò a creare golem per servirsene come servi, plasmandoli nell'argilla e risvegliandoli scrivendo sulla loro fronte la parola "verità" (in ebraico emet). C'era però un inconveniente: i golem così creati diventavano sempre più grandi, ed era impossibile servirsene: il mago decideva di tanto in tanto di disfarsi dei golem più grandi, trasformando la parola sulla loro fronte in "morte" (in ebraico met); ma un giorno perse il controllo di un gigante, che cominciò a distruggere tutto ciò che incontrava. Ripreso il controllo della situazione, il mago nascose il demone nella soffitta della Sinagoga Staronova, nel cuore del vecchio quartiere ebraico, dove, secondo la leggenda, si troverebbe ancora oggi.

Insomma... il Golem è una sorta di antico zombie, il bis bis bis nbis nonno di Frankenstein, una pecora Dolly paracelsiana un po' meno pecora e un po' più brutta, forse.

E penso, tra me e me - cosa mi ricorda questo?
Ma l'immagine è sfocata ... Come in preda ad un flusso di pensieri alla Joyce, ascoltavo la canzone di Sergio Endrigo, mi veniva in mente Meyrink e la conoscenza/memoria, che mi riportava al Golem ed all'automa....

... l'automa - mumble, mumble

Il cervello è uno strumento fantastico.
Lega i distinti voli pindarici con una precisione agghiacciante. Al tac tac dello spostamento dei neurotrasmettitori, percossa è la durmiente** memoria e tasselli che nulla hanno a che vedere l'uno con l'altro, come in un puzzle, vengono giustificati in un'unica immagine.

Sergio Endrigo mi fa pensare alla memoria di un passato che il nostro essere diventati "automi" ci impedisce di ricordare e riproporre.
Almeno oggi ho imparato un paio di cose nuove grazie a questa immensa pippa mentale.
D'altra parte ieri ho fatto un sogno surrealista. Ho sognato un paesaggio notturno dipinto.
Solo quello...
unicamente il blu e il nero dei contorni confusi e poco nitidi di un paesaggio notturno e il chiarore della luna.


* Ungaretti mi perdonerà l'ardir della comparazione.
** L'illustre italianista mi perdonerà l'errore. Mi si è spagnolizzato l'italiano. ( se uno è 'gnurant... ¡más vale que lo enseñe!)
Ad ogni modo, dopo una breve ma intensa ricerca sulla qualità della mia ignoranza ho trovato questo esaltante documento: l'Ortografia enciclopedica universale della lingua italiana di Antonio Bazzarini

17 nov 2008

...tutte le lettere scritte e mai spedite... (o spedite e mai lette)

Cari colleghi dottoranti, compagni, studenti e amici della Facoltà di Lettere e Filosofia nonché Professori che partecipano (o meno) all'occupazione,

a mio avviso non esistono rivoluzioni giuste o sbagliate.
Sarò estremamente "pratica" ma sono convinta che esistano rivoluzioni che danno risultati e altre che non ne danno.

Purtroppo la Legge 133/2008 non è che una piccola costola della Finanziaria 2009, già passata in giugno e che, illo tempore, non suscitò alcun rumore.
Dopo la lettura di ben 245 pallosissime pagine di Finanziaria e 85 articoli del Decreto Legge Gelmini e non potendo partecipare "personalmente" all'occupazione, data la mia condizione di "emigrante", desidero per lo meno darCI un consiglio.

La Legge non la cambierà una manifestazione, non la cambierà un movimento studentesco, anche se a livello Nazionale.
Se l'obiettivo è abrogare la 133/2008 siamo ben lontani dall'ottenerla.
L'opinione pubblica vede il movimento studentesco come un qualcosa di banale, finalizzato a perder tempo e probabilmente strumentalizzato dai docenti.
Non lo penso io, ma è qualcosa che allo "spettatore medio" può arrivare manipolato.

Bisogna agire con più astuzia. A mio avviso.
Pressare sul fatto che il Decreto Legge non è "democratico" e che la 133/2008 debba essere presentata come Disegno di legge.
La differenza?
Il Decreto Legge va in vigore immediatamente e il Parlamento deve rettificarlo in 60 giorni.
Nel caso lo approvi, rimane Legge.
Nel caso non lo approvi, si ripresenta...ma in quei 60 giorni era assolutamente valido.
E 60 giorni non sono così pochi.

Il Disegno di Legge, prima di entrare in vigore, deve essere approvato dal Parlamento.
E possono essere modificati i punti più critici.

Ecco: il primo scopo è far diventare la 133/2008 un Disegno di Legge e stilare i cambiamenti che vorremmo apportare alla Legge e presentarli in Parlamento.

Vi faccio un esempio:
Nella Finanziaria 2009 tra i molti, c'è un nuovo articolo, a pagina 16

Art. 6-ter.
Banca del Mezzogiorno 1. Al fine di assicurare la presenza nelle regioni meridionali d'Italia di un istituto bancario in grado di sostenere lo sviluppo economico e di favorirne la crescita, e' costituita la società per azioni «Banca del Mezzogiorno».


Cioè verrà creata una "nuova Banca" in un momento di Crisi Bancaria Internazionale per lo "Sviluppo del Mezzogiorno"
Vediamo un po' con quali soldi...(punto 4, pag17)

4. E' autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per l'anno 2008 per l'apporto al capitale della Banca da parte dello Stato, quale soggetto fondatore. Entro cinque anni dall'inizio dell'operatività della Banca tale importo e' restituito allo Stato, il quale cede alla Banca stessa tutte le azioni ad esso intestate ad eccezione di una.



5 Milioni di Euro come Capitale iniziale della Banca da parte dello Stato
(Ma non ci avevano detto che non c'èrano soldi?)
Ma notate la dicitura Entro cinque anni dall'inizio dell'operatività della Banca tale importo e' restituito allo Stato
Che significa?
Significa che se la Banca comincerà ad essere operativa fra 10 anni, i 5 milioni di euro ritorneranno nelle casse dello Stato fra 15 anni.
E se sarà operativa tra 20 anni, i soldi saranno restituiti tra 25 anni...
E cosa succede se questa Banca non verrà MAI ad essere operativa?

Domanda retorica, eh?

Ma vediamo da dove li prendono sti 5 Milioni di Euro (punto 5, pag17)

[...]utilizzando, quanto a 2,5 milioni di euro, l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali e, quanto a 2,5 milioni di euro, l'accantonamento relativo al Ministero della salute.

Ma ritornando a noi, è importante che la protesta abbia dei fini pratici ben specifici.
I Decreti Legge passano sotto ai nostri occhi.
5 Milioni di euro già sono stati mangiati poiché la Finanziaria è un Decreto Legge.
Io, come dottoranda, come ricercatrice, come studente e come docente non voglio pagare questo
Ma devo fare i conti con un Sistema che è più grande di me e di tutti noi messi assieme

Quindi astuzia, concretezza e pazienza.
E tanta semplicità all'ora di dire le cose.
Non siamo il 68.
Siamo il 2008.
E non abbiamo bisogno di un linguaggio politico ormai logoro.

Successivamente, parlando con alcuni studenti della mia ex-facoltà mi sono resa conto che oltre ad avere le idee un po' confuse, hanno come scopo "una miglior qualità della docenza"...
e che c'entra la Gelmini? E il Ddl?

ploffff.... plofff....glu glu glu
(il suono di una pietra nello stagno)

che suono fa il battito di una sola mano?

27 oct 2008

È arrivato Baffone! ... (e nessuno è contento!)

Mi sono ricordata che, prima che mi si spostasse la nervatura, avevo scritto una cosa su Logroño, subito dopo il talk che ho dato.

... passeggio per Logroño. Datosi che il mio apporto alla Scienza l'ho già dato, stamane, tra privilegiare la conferenza, la politica e lo scambio/intercambio culturale e il rimanere in stato comatoso nella camera della piccola pensione dove alloggio... ho prediletto la seconda opzione.
Non so chi stava peggio, se il mio corpo o la mia mente. Nel dubbio (atroce) mi sono crogiolata in quello che, a mio parere, è la quintessenza della uallera d'oro: il torpore del piumone quando stai a mezzo sonno.

Logroño sembra una città vivibile.
Ha le dimensioni di Granada, la struttura di Madrid e i prezzi squisitamente bassi, forse per l'eccesso di esercizi commerciali presenti in città, cosa che ho visto solo in qualche documentario su Tokio.
La gente va in bicicletta, fa quel fresco gradevole che presto si trasformerà inevitabilmente in un bucchino di freddo e si mangia bene.
Ho ancora il mezzo chilo di maialetto dell'altro giorno nello stomaco.

Ieri, in piena (in)digestione, alle otto di sera, ho seguito la conferenza di chiusura della sessione alla quale ho partecipato.
Un oratore ha cominciato a disquisire in termini entusiastici della dimensione cosmopolita dell'uomo, della fine delle frontiere, della cittadinanza europea et universale.

OMNIA SUNT COMMUNIA

Certo: la possibilità (per un europeo) di risiedere e spostarsi per l'Europa.
E pensavo, pensavo...ma il sangue, per buona parte della conferenza, non bastava a irrorare comtemporaneamente cervello e stomaco, sicché non riuscivo a focalizzare bene il perché quel discorso non mi convinceva nulla.

Poi due ore e sette cicli digestivi più tardi, alla terza domanda impertinente di uno sbarbatello brufoloso che si era trovato là "per caso", ho capito tutto.
E glielo avrei voluto dire ...

Gli volevo dire: bell' a papà! Sai perché è una solenne minchiata la tua cittadinanza europea? (Anche se condivido l'idea fricchettona del cosmopolitismo) Perché allo stato attuale esiste una cosa chiamata burocrazia. E fintanto che esista la burocrazia, la cittadinanza universale è impossibile.
Perché?
Perché se io, comunitaria, laureata, trovo difficoltà anche solo a farmi convalidare un titolo di studio dall'Italia alla Spagna (manco stessimo parlando di un titolo di studio Ceceno da convalidare in Norvegia), mi spieghi comecazzo faccio a procacciarmi il denaro da "libera farfalla professionista" quale fortunatamente non sono?

Tzé...

ma ho taciuto.
È sopraggiunto il sonno.

Ad ogni modo, questa crisi economica mi riporta alla mente la frase "addà venì Baffone!"
Il sistema capitalista vacilla, un capitalismo "sostenibile" non so se possa essere applicato e si stanno mettendo le pezze.
Addà venì Baffone!
Magari è arrivato. Eppure, nessuno è contento...

Continuo a capirci poco: se leggi i giornali spagnoli, la crisi tocca solo parzialmente la Spagna, perché 'ndringhetè 'ndrà; se leggi quelli inglesi, idem. Ed lo stesso dichiarano la stampa francese e italiana.
Ma si può sapere? È una crisi di tutti? Di nessuno?
Di alcuni?

E saranno as usual quelli della fascia centrale, i lavoratori, a prenderlo a quel servizio...
Ahi! Bei tempi quando si rapinavano le banche con le pistolette ...
Ci si teneva il danno, ma almeno non ci si caricava anche della beffa.

pessimismo e fastidio.

7 oct 2008

Broker contro Broker... ma l'America ce lo stesse mettendo a quel servizio un'altra volta?

Mi hanno mangato la bicicletta.
Questa notte.

Sono scesa per far colazione al bar e mi è salito un nervoso non vedendola più nel patio, che mi sono mangiata l'impossibile e bevuta 3 espressi.
Al ritorno ho lasciato un cartello sul portone con su scritto
"Casualmente mi hanno mangato la bicicletta. Ora, considerando che stava nella parte interna del patio dell'edificio e che dall'esterno non si notava la sua presenza, suppongo possa essere stato un burlone che circola nel palazzo. Vi prego di informare il responsabile, qualora lo conosceste, che mi piacerebbe riavere la mia bicicletta (che tra l'altro aveva una gomma a terra). Grazie. Flavia, appartamento 1C"
Ed ora aspetto. Confido nel buonsenso delle persone e nel fatto che siano meno figliedizoccola di ciò che sono. Però... non si sa mai.

Con l'avvento nella mia vita di FaccialibroFacebook sto perdendo ancora più tempo di quanto non ne perdessi prima. Amici recenti e antichi, delle scuole elementari, delle medie, dell'asilo, del liceo...gente che ti sei sbobinata in varie fasi e tempi della tua vita, tutte assieme e tutte nel medesimo luogo virtuale. Credo che non resisterò molto ancora.
Ho saputo delle news sconcertanti: ex compagne di classe che si firmano col cognome da sposata, amici che credevo in Germania che sono in USA, amici che credevo in USA sono in Asia, amici che credevo in Asia sono a Napoli e persone che io ritenevo un po' abbonate, ora sono medici e hanno figli e famiglia...
Ecco: a me Facebook mi implementa la frustrazione.

Comunque il tema di oggi non è né 'sta community, né la mia bicicletta (a cui però dedico questo famoso pezzo di storia della musica: 'a cinquecient, che non solo mi commuove ma descrive perfettamente il mio stato emozionale nel momento della *scoperta*, e quando scengo nunn' 'a trovo cchiù, me cride? addeventaie 'na lampa 'e fuoco, 'o cuollo s'abbuffaie comme a 'na votte, steve scuppianno tutta 'a vena aorta, e 'o core... ‘o core nun c' ha faceva cchiù), ma è l'Economia.

Premessa: non capisco nulla di Economia.
Ho solo pensato, passando davanti alla mia Banca, di ritirare quei pochi euro che ho sul conto e mettere i soldi sotto al materasso. Poi, sentendo la radio, ho scoperto che la Merkel garantiva la sanatoria a tutti gli Istituti di Credito e ho pensato che la Germania potrebbe essere un bel posto dove vivere...
Esattamente un paio di secondi dopo aver formulato questo pensiero (tutti conoscete la mia profonda repulsione per la Germania) ho pensato che forse dovevo solo informarmi meglio e capire cosa sta succedendo nel mondo...

Aiuto, salvate l'America
Alessandro Robecchi

Si moltiplicano in tutto il mondo le iniziative di solidarietà verso la popolazione civile Usa colpita dalla crisi finanziaria. Il Burkina Faso ha inviato due navi di aiuti alimentari. Non sono mancati gli incidenti al momento della distribuzione dei viveri: due broker di Atlanta sono stati arrestati per accaparramento. A Boston la folla ha linciato un economista sostenitore del monetarismo, le sue ultime parole, «Fermi! Prometto di diventare keynesiano come Tremonti», non sono bastate a salvarlo. Costa d'Avorio, Liberia e Togo hanno inviato tende per tutti gli americani che non possono dormire nel suv fermo con il serbatoio vuoto.
Un grande concerto si terrà a Soweto (Sud Africa) in solidarietà alle popolazioni indigenti dell'Alabama, si chiamerà Africa for Usa. Il Vietnam ha inviato tonnellate di riso per i bambini della Carolina del Sud, con l'avvertenza: «Se ci trovare dentro qualche mina antiuomo vecchia di quarant'anni è roba vostra, non mangiatela». Un gesto umanitario anche dalla resistenza irachena: «Amici americani, dai vostri aerei sono caduti sul nostro territorio missili per svariati miliardi di dollari. Ci piacerebbe tanto renderveli». La situazione americana si fa di ora in ora più grave: centri di detenzione per estremisti liberisti sono stati approntati in diversi stati: i prigionieri sono percossi duramente con la mano invisibile del mercato, che sarà invisibile, ma lascia grossi lividi. Il Museum of Modern Art di Ne w York ha messo all'asta i suoi capolavori per pagare la liquidazione ai dirigenti di Lehman Brothers, ma pare non basterà. C'è anche chi approfitta della situazione per rilanciare il business: Microsoft ha elaborato un software che consente di cancellare la faccia di Reagan da tutte le foto ufficiali degli ultimi cinquant'anni. Il primo ministro italiano ha parlato della possibilità di una cordata italiana per salvare l'America: una volta alleggerita dai debiti, la Florida potrebbe essere acquistata dal clan dei casalesi. Il ministro Sacconi è ottimista: «si chiude giovedì».
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/28-Settembre-2008/art6.html
A parte il delizioso articolo di Robecchi che mi risolse tempo addietro la giornata (ed è come sempre un articolo sponsoredbyildefranciscis), di questa crisi finanziaria non c'ho capito molto, invero...

Quindi questo post, più che uno sfogo d'opinioni è una specie di callforpapers: chiunque possa spiegarmi, in maniera elementare perché dobbiamo salvare l'America, me lo dica...

Mi vengono in mente solo le parole di mia madre:
Flavia, se devi farti regalare un gioiello...che sia ORO!

30 sept 2008

Logografia giornalistica, misunderstanding o conspironoia?

Un periodo pessimo questo. Non volevo tornare a Cádiz... sta di fatto che stamane mi buttano giù dal letto, mi chiamano un tassì e mi spediscono alla Stazione degli Autobus di Granada dicendomi qualcosa tipo: Flavia, devi andare a Cádiz: primo, perché questa non è casa tua... secondo, perché questa non è la tua città e terzo, perché hai trent'anni e devi faticare!!!

Il viaggio l'ho passato nella semincoscienza più totale.
Le prime tre ore ho dormicchiato a sprazzi, svegliandomi definitivamente a Siviglia.
E da Siviglia a Cádiz ho ascoltato la radio [Ondacero] che mi ha rincoglionito di sport e di Atletico Madrid.

Ma interrompono lo sport per dare le news (benedetti siano i radiogiornali, in questi casi).
E nell'estasi di cinque ore passate col culo su una seggiolina stretta, con una vecchia logorroica al mio fianco, sento:

Policia italiana detiene miembros de la mafia napolitana
Polizia italiana arresta esponenti della mafia napoletana?!
Ma cosa...??!!.. Che...??!!!

Non mi piace che si specifichi polizia italiana e mafia napoletana, a dire il vero.
Nello specificare si crea un distacco - specialmente per chi di mafia, camorra e politica italiana non ha profonda conoscenza - che è piuttosto pericoloso. Come dire i buoni versus i cattivi e localizzarli in punti specifici: i buoni, lo Stato Italiano e i cattivi, la Mafia a Napoli.
Dove a Napoli significa molto di più di un mero stato in luogo. Significa appartenenza, circoscrizione, delimitazione.

Come se effettivamente il fenomeno fosse racchiuso dentro i confini della Campania.

E questo mi fa pensare, con ragione, che allo Stato piaccia dipingere il fenomeno criminale - in particolare i due più alla moda, Camorra e Mafia - come qualcosa di locale, limitato ad una certa area geografica e ad un certo gruppo.
La Camorra è di Napoli, dei napoletani... cosa lontana dai centri di potere, nevvero?
La Mafia addirittura non esiste o se c'è, risiede nella terra degli aranci, tra una rovina greca e l'appalto per un aereoporto che non si farà.

Dire che la Mafia è al potere...beh, non si può.
È come il clichè del "i panni sporchi si lavano in casa".
Tutti sanno e pochi parlano... e che la Comunità Europea non si impicci.
Tanto sta anche là.
Ha una sedia tra Putin e Berlusconi.

Che la Camorra sia un fenomeno economico, lo ha detto Saviano.
Lo disse Barbagallo prima di lui, ma in maniera meno mediatica e forse anche un po' più sottile.
Ma questo non interessa...

E allora si raccolgono gli stereotipi, come in un minestrone: gli immigrati, la violenza, la spazzatura, la criminalità e tutto giù, nell'urinatoio-dimenticatoio dove tutti pisciano e che tutti guardano con sdegno e/o commiserazione: la Campania.

Che un'azienda non possa sopravvivere senza il supporto dello Stato, questo si sa.
Ma che la criminalità organizzata sia un'azienda, questo si tace (non tutti lo tacciono, a onor del vero). E si omette anche che lo Stato sia complice della criminalità, perché criminali sono gli esponenti del nostro Governo. Che il Governo italiano aiuti, sostenga, investa e favorisca la Camorra e la Mafia e le altre organizzazioni si-profit, questo si deve lasciare al margine dell'informazione. Dire e non dire insomma. Bisbigliare e non sottolineare.

Quale il vantaggio?
Il vantaggio è che focalizzando l'attenzione su un luogo specifico, si attribuisce il fenomeno solo e unicamente a quell'area e non si presta attenzione a ciò che accade tra le poltrone di velluto rosso, pensando che tutto sommato quel luogo è così lontano dal proprio giardino che rimane solo un nome nelle conversazioni da salotto o negli scandali da conversazione.

E in nome della cospironoia che da un po' di tempo mi accompagna (in cui entra il crollo finanziario americano, la mia tesi di master rifiutata dal mio capo, la morte di Fidel Castro che io faccio risalire ad almeno 8 mesi fa e l'aumento del prezzo delle mele), credo di stia cercando di creare un nemico a tavolino: non funziona più il comunista, dopo il 1989... neanche l'ebreo...mumble mumble...
il negro funziona ancora. E il camorrista anche... e Il Sud ladrone e parassita.
E allora perché non unire questi tre elementi e creare un nuovo nemico comune? una specie di ibrido nazionale a cui rivolgere lo sdegno e il disprezzo e contro cui unirsi, per estirparlo...

In fondo perché la Spagna può avere l'ETA e l'America AlQuaeda? E noi?

18 sept 2008

Questa è semplice: un sogno del passato...

Sono su una spiaggia, bianca, lunga lunghissima come quelle che si trovano a Cadiz o a Guardalavaca. C'è una brezza leggera . Seduto sulla sabbia a pochi metri da me c'è un ragazzo con i capelli lunghi, familiare nei contorni ma non ne ho una chiara memoria. Stringe a sè qualcosa o qualcuno...A prima vista mi sembra qualcuno. Una donna dai capelli neri che gli offre il viso perlaceo. Ma nell'avvicinarmi vedo che è un cane, un cane completamente nero. A questo punto l'immagine si sdoppia e vedo contemporaneamente il ragazzo e il cane abbracciati sulla spiaggia e il ragazzo e il cane in piedi in prossimità del mare. Il cane vicino alle onde è chiaramente malato, si accascia. Seguo l'istinto di aiutarlo, cerco di alzarlo per portarlo lontano dalla battigia, ma non ci riesco. Allora mi stendo di fronte a lui e gli carezzo la testa. E il mare ci risucchia...

l'amore è come quelle gomme rosa che compravo da bambina, dove nell'incartoci poteva essere scritto: "hai vinto" o "sei stato sfortunato.tenta ancora"

avrò speso migliaia di lire in quelle gommine. Ma la frase era sempre la stessa.
"sei stata sfortunata. tenta ancora".


Vi riporto una discussione tra menti elette dove s'è parlato di Misandria.
Come citato da Maria (fonte wikipedia):
Il termine misandria (dal greco μίσεω (mìseō), odiare, e ανήρ (anér), uomo) indica un atteggiamento psicologico preconcettuale di avversione ed ostilità verso l'uomo ed il genere maschile.
L'atteggiamento ed i comportamenti misandrici sembrano indirizzati in misura prevalente verso l'uomo eterosessuale, sessualmente maturo, essendo orientati solo in rari casi anche verso i maschi in età minore o verso categorie maschili non eterosessuali.
In ragione di questa specifica delimitazione della categoria umana oggetto di avversione si distingue dalla misantropia e costituisce il concetto speculare e contrapposto della misoginia.
Benché prioritariamente osservato nei comportamenti femminili, il pregiudizio misandrico appare occasionalmente anche in alcuni comportamenti maschili, tendenti all'autosvalutazione ed alla contestuale esaltazione delle qualità femminili, ritenute superiori alle proprie soprattutto sotto il profilo etico oltre che estetico.
Il termine misandria, compreso quasi esclusivamente nei testi specializzati (psicologia) sino al secolo scorso, è entrato a far parte dei dizionari dall'inizio del III millennio e si ritiene questo un possibile portato culturale del femminismo.
Sempre Maria, aggiunge:
Se un uomo fa il misogino si trova giustamente i testicoli strappati a rasoiate. Se una donna parla male degli uomini è tutto a posto. Io sono stanca di questa situazione. Luoghi comuni riferiti alle donne come agli uomini mi fanno addormentare.
Parlando male degli uomini, poi, si fornisce loro un alibi per essere davvero come vengono dipinti (come certi luoghi comuni sulle donne fanno comodo anche alle donne): e venendo dipinti come "esseri mononeurali dagli insaziabili appetiti sessuali, dalle scarse abitudini igieniche e dalla fisiologica incapacità in tutte le attività domestiche noiose che vi possano venire in mente", capirete che per i soggetti con molta pigrizia e poca dignità una simile definizione è una manna dal cielo.
Insomma, la domanda è: dove finisce la contestazione e dove inizia la generalizzazione?
Da parte mia sottoscrivo la definizione: "esseri mononeurali dagli insaziabili appetiti sessuali, dalle scarse abitudini igieniche e dalla fisiologica incapacità in tutte le attività domestiche noiose che vi possano venire in mente", aggiungendo anche la mancanza di praticità, di multitasking, di prospettiva architettonica di una relazione (credo che non vadano oltre il bidimensionale) ... ma mi colpì anche ciò che si diceva in un film stupido di cui ora non ricordo il nome: "ma è un uomo , e l'unica volta che gli uomini si concentrano è quando hanno un'erezione"...

E in fede, sarà che io me li cerco tutti della stessa "categoria", ma sono tratti che ho riscontrato in tutti i miei compagni.
Non vedo la generalizzazione.
Vedo delle ... caratteristiche.

A questo punto entra in gioco un terzium non citatum (maschietto) che dice:
Di primo acchito leggendo questa discussione mi è venuto in mente Houllebecq: l'uomo senza sessualità sarebbe un essere migliore...
In quale circostanza tendiamo ad associare invariabilmente ad un dato sesso un dato comportamento, soprattutto se sgadevole? Nella stessa in cui dimentichiamo di essere politicamente corretti quando un rumeno ci ruba la macchina o ci stupra la moglie?
Come l'etnia, anche il sesso diventa una colpa, quando ha la malaugurata sorte di finire associato, semanticamente e concettualemente, con il misein , l'odiare: orribili quei peli, colpa biblica quella pigrizia, vizio capitale la passione per il calcio!
In tali circostanza, non stiamo odiando il contenente in luogo del contenuto?

A ogni forma di misandria rispondiamo: odiateci per quello che siamo! Non cuciteci addossi novelle stelle di Davide a forma di cromosoma Y.
E allora ci penso un po'...
Houllebecq... ma chi cazzo è 'sto Houllebecq? L'uomo senza sessualità... mah!

L'uomo senza sessualità perderebbe quel poco senso che ha di esistere.
Diciamoci la verità: sin pisellum keine bello!

Se riduciamo all'essenziale la teoria di Darwin, secondo la quale sopravvivono i più adatti (e in una scala temporale significa che gli elementi più adatti alla sopravvivenza aumentano in relazione agli altri esseri) e ci facciamo un calcolo nelle nostre sacche... ossia, siamo più donnicciuole che ometti su questa terra, il risultato mi sembra lapalissiano.
(pensavate che era per facilitarvi il copulaggio selvaggio, eh?...e invece no!)

Nel mio caso non è odio.
Io credo che l'odio non esista, credo che si riduca ad una mancata o sbagliata comunicazione con l'altro da sé ( a parte quella nei confronti del mio capo...più che giustificata, non generalizzata e puntuale).

Allo stesso modo credo, ed è opinabile, che le donne siano biologicamente più adatte alla sopravvivenza; non foss'altro che in un futuro stadio dell'evoluzione (se mai ci sarà, ma non credo dato che l'uomo, inteso come genere, sta facendo di tutto per annientare la vita su questo pianeta) il nostro corpo potrebbe svilupparsi in modo tale da permetterci di riprodurci tra di noi, facendo a meno dell'apporto genetico (e non solo) maschile. Ma questa è fantascienza (ma pare che lucertole e alcuni uccelli già lo facciano).

rispetto al contenente in luogo del contenuto...

io lo dico sempre: guardo il mio compagno con quell'aria da Pulecenella spaurat dde maruzze* ... e non posso odiarlo.
E in lui, come in tutti, contenente e contenuto si fondono e creano Fulano, simile a Mengano, Porciddu, Tonino, Ciccillo, ma pur sempre Fulano. Unico nel suo essere, simile al suo genere.
Allo stesso modo io vengo tacciata di essere uguale alle "altre" e non solo nel caso specifico del mio compagno ...più o meno è un modus cogitandi di tutti i miei partners (e amici maschi).

Ovviamente sono uguale alle altre per i difetti: scassacazzo, pedante, sempre a chiedere perché, eccessiva nella comunicazione, m'avessa sta nu poc cchiu zitta, non capisco...Flavia! non capisci! ... io non capisco!!!...tzé...
Ma è vero! il mio contenuto ha caratteristiche particolari, che appartengono solo a me (e di norma sono le "cose belle di Flavia") e caratteristiche generali che appartengono al mio sesso (che di norma son le "cose brrrrrutte!")...

è che siamo pacchetti: sia le femminucce che i maschietti.
O ci pigliamo in blocco o meglio continuare a cercare...
...forse c'è davvero chi è perfetto in tutto il contenuto della scatoletta.


* Per la citazione "Pulecenella spaurat dde maruzze" si ringrazi Adele Gallo che con la sua grande capacità di dipingere immagini con quattro parole, una notte di Settembre ha partorito questa cosa...
** Per amici, compagni, ex compagni et varie che leggeranno queste parole, non prendetele come spunto per una discussione che prima o poi mi si ritorcerà conto. Prendetela a ridere. :-)
*** c'è un sondaggio alla fine della pagine. Che è? Non ve ne siete accorti? Rispondete!

16 sept 2008

"...perché da quando ha messo il maggioritario le opinioni legittime sono due,o questa di qua o questa di là, che poi è uguale..."

-Buonasera Luttwak...
-Buonasera...
-...senta, queste persone sono legittimate...hanno commesso reato d'opinione o no?
-...si
-sono legittimate ad esprimere le proprie idee?
-no. queste persone non sono legitimate...esiste il reato di opinione perché ...da quando ha meso il maggioritario le opinioni legitime sono due, o questa di qua o questa di là, che è uguale... si tu esprimi una terza opinione di fantasia, non sei legitimato, io non ti riconosco...tu non è che puoi dire le tue idee se le tue idee non sono state elette...tu non puoi rapresentare te stesso se non ti sei candidato, non ti sei votato e non hai vinto le elezioni...

cappelone di merda...
credi tu nel libero mercato? rispondi: HAIL!!

('italiano scorretto vuole riprodurre foneticamente l'accento di Luttwak)

Parte del mio terribile e angustiante lavoro dovrebbe essere leggere il giornale dato il mio campo di ricerca. Ma, a dire il vero, se non avessi un solido team alle spalle, non riuscirei neanche a percepire la minima parte delle informazioni che vengono emesse ogni giorno.
Il mio team si chiama Sebastiano.

Io che per lavorare dovrei leggere il giornale
Lui che pur di non lavorare legge il giornale (questa me la perdonerai, Seb.)
Una squadra perfetta, insomma!

Diciamo che è una macchina. Updata notizie come io bevo acqua.
Ad ogni modo, il mio illustre metacollega mi sottopone il seguente articolo.


Da una lettura trasversale ricaviamo:

Silvio riscrive la storia.
Gli uffici dove gli uomini di Silvio Berlusconi provano a riscrivere la storia sono in via Marroncelli, in un cortile della vecchia Milano.
Responsabile del progetto,
molto apprezzato dall'ideatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, è un ragazzo simpatico e carino di 35 anni: l'ex vj Andrea Pezzi che presiede la società e la controlla al 53 per cento attraverso Nova Fronda, un'altra srl il cui nome si richiama direttamente al singolare credo psico-filosofico di Antonio Meneghetti, un ex frate francescano dal burrascoso passato giudiziario che negli anni '70 ha fondato l'ontopsicologia, una disciplina che ha come scopo la "formazione del leader, inteso come intuizione attiva di soluzioni per il collettivo".

ANDREA PEZZI....L'ONTOPSICOLOGIA?


Così Adolf Hitler, ma pure Josif Stalin, secondo Meneghetti, vanno studiati dal punto di vista del loro essere interiore, senza mai dimenticare che "la realtà è come una partita di scacchi, in cui il vicitore fa le leggi, scrive la storia e definisce la morale".

Il loro essere interiore. Già...le bestialità del regime (qualunque regime, eh?!) in fondo sono come l'ulcera o la cirrosi epatica. O forse voleva dire che dobbiamo riesumare i cadaveri dei dittatori e leggere nelle loro interiora come gli antichi auguri greci.

E qui il paradosso linguistico concettuale.

Secondo la definizione di Mark Sainsbury il paradosso è:

"una conclusione apparentemente inaccettabile, che deriva da premesse apparentemente accettabili per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile".

...ossia, Berlusconi (il vincitore) riscriverà la Storia poiché datosi che la stessa viene scritta dai vincitori si abbisogna di una giusta controinformazione. Perché la Cina non impara il Soft Power da noi?

Ne discutevo con una collega di storia-ex collega di università, la quale mi diceva che non bisognava avere paura di alcuna interpretazione della Storia né si deve pensare a lei come verità scolpita nella pietra.

ma, un po' come Nanni Moretti, secondo me la Storia modifica il carattere.
"...chissà come saranno, poi, i nati nel 1996..."(cit. Aprile)
eh!...
Il relativismo della mia collega mi lascia un po' sconcertata. Il Caos non mi piace. Neanche il Dogma. Io credo fermamente nelle Fonti, anche se poi si dovrebbe aprire un dibattito su "coZa eZZere una fhonte?" ...
In generale le fonti ti descrivono il contesto...sono atti pubblici, verbali, documenti, tutto ciò che può descrivere un contesto, non solo dal punto di vista "pratico" ma anche ideologico, quindi io metterei tra le fonti anche libri come il mein kampf o guerra di guerriglia.

Nella*traduzione* delle fonti per il grande pubblico è necessario raccontare delle storielle. E quelle sì, quelle sono interpretazioni storiche e purtroppo man mano che si va verso la descrizione del *fattariello* si va verso la deformazione della fonte. E più si cerca di dare un fondamento universale a un fatto particolare, più ci si approssima alla minchiata.

Non so bene come si scriva la Storia.
Credo che quella con la S maiuscola dovrebbe prescindere da destra, sinistra, centro, sopra e sotto o alla pecorina. Dovrebbe essere un po' *asettica*. Le interpretazioni storiche, invece, no.
Ma forse mi sbaglio.
L'idea è quella di sviluppare la capacità di ragionare della gente. Si tratta di tracciare un contesto e dire: "ciccio, questo è il contesto e queste sono le interpretazioni...da una parte e dall'altra. Tu, che ne pensi?"

Questo è ciò che trovo educativo e giusto. Dare la possibilità di scegliere.
Poiché nella *scelta* risiede la vera libertà.

Ma ritornando al tema principale, Berlusconi che riscrive la Storia, trovo sia un fatto non banale e anche pericoloso, data la gran capacità degli italiani di approfondire i temi e il successo di Uomini & Donne. Si banalizza troppo quest'uomo. Lo si ritiene tanto idiota e pagliaccio che non si fa attenzione ai dettagli. Ed è là che, evidentemente, ce lo metterà di nuovo a quel servizio.

14 sept 2008

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto ....[...]

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare" Martin Niemöller

Stamane, in preda ai sorci verdi perché ho passato la notte a recuperare un file (figlio unico di madre vedova) con le tabelle e le tavole della Tesi, seguo il consiglio di Sebastiano e vado a far colazione al bar.
Prima di sedermi, però, compro il giornale (El País) e mi imbatto nella seguente notizia:

*Trafiletto in prima pagina*
IL MANUALE DELLA PAURA
Un libro di testo di etica compara l'aborto con l'Olocausto

Migliaia di studenti del liceo (o istituti simili, ma cattolici privati...e qui in Spagna ce ne sono!) studieranno questo libro di testo che si chiama Etica e i cui autori sono José Ramón Ayllón e Aurelio Fernández, editrice Casals.
Nel libro, la nota più interessante non è solo la comparazione dell'aborto con l'olocausto e le grandi guerre del XX secolo...
Considerano, infatti, che "la società è minacciata dai matrimoni omosessuali" e non hanno remore a dire che "i figli di genitori separati corrono un serio pericolo di imboccare la strada del crimine, della droga e della violenza"
Principi morali che ungeranno migliaia di studenti.

L'aborto è un crimine. Dicono...
Hanno anche fatto una versione di Pollicino con protagonista un feto (che cosa macabra)

Il divorzio anche... che poi mi esce il figlio sballato.

E qui una massima del libro "il matrimonio eterosessuale è l'unico naturalmente stabile e monogamo (over? mia cugina dissentirebbe...) e se ci son tragedie familiari, tre ricette:

1. cercare, non la propria felicità ma quella dell'altro
(tipo, lui picchiaibambiniviolentalevecchiettesiubriacaemenapureme ed io: siiii! frustami, picchiami....a me fa male, ma vedo dai tuoi occhi che ti rendo feliiiiice!)

2. Se proprio non va, bisogna continuare a sforzarsi
(un po' come gli stitici...STITICI DI TUTTO IL MONDO! SFORZATEVI! ABBASSO IL DULCOLAX E I GRANI DI LUNGA VITA!)

ma l'ultima è geniale:
4. Se è un disastro totale, cioè lei è una gran zoccola o è Misery e lui è un violento o uno stronzo, il divorzio comunque non è una risposta....bisogna "soffrire" per difendere il matrimonio.
(e qui calo un velo peloso...)

Single e sterili...?
Meglio senza prole.
Eggià...


Ieri ho cominciato, per disperazione Il Gene Egoista di Dawkins.
Devo dire che me l'aspettavo più pesante, ma è scorrevolissimo e interessantissimo. Una visione della biologia completamente distinta a quella alla quale (non) sono abituata.

E l'articolo mi ha ricordato una cosa che ho letto ieri:
"Un feto umano, che ha sentimenti quanti ne può avere un'ameba, gode di una venerazione e di una protezione legale molto maggiore di quella che viene concessa a uno scimpanzé adulto. Eppure la scimmia sente, pensa e può essere anche capace di imparare/sviluppare una sorta di linguaggio umano.
Ma il feto appartiene alla nostra specie e per questo motivo automaticamente riceve privilegi e diritti speciali.
Non si parla di razzismo, con gli animali... ma di etica dello "specismo"
."

Sono abbastanza sconcertata.
Berlusconi che riscrive la storia... questo che cerca di manipolare attraverso testi scolastici giovani menti spagnole ....

ma dove devo scappare per avere un poco di quiete?

2 sept 2008

Salve, Salute, Come Stai, Il Mio Gardinio, Gardenia, Quattro Ruote, Quattro Zampe, Cani:una Rivista di Razza...

Un uomo perde l'aereo che dovrebbe riportarlo nella città dove lavora.
Senza timore si cerca un altro volo e la sorte gli fornisce un passaggio aereo per la città dove risiede la sua compagna.

Alla notizia, la donna straripa di commozione come un fiume in piena e, mossa dalla frenesia emozionale propria delle cortigiane medievali quando, grattandosi il congegno fiorentino, vedevano all'orizzonte il proprio Cavaliere di ritorno dalla guerra - si spera con la chiave -, corre a comprarsi 54 euro di Silk Epíl Brown.

Dopo cinque ore e lo sterminio massificato di quasi tutti i capillari presenti sulla coscia, la donna si ritiene soddisfatta e comincia a prepararsi.

Passa il tempo e l'ora s'approssima.

Con emozione, la nostra giuovine prepara un pranzo degno del Pierre Gagnaire - tortellini con tocchetti di vitello in salsa di soia, alloro e champignon - si lava, indossa uno degli unici due vestiti "PumpAndCircumstance" che ha nell'armadio e si infila dei tacchi vertiginosi che le danno ciò che la Natura non le ha dato: 10 cm in più di altezza.

Squilla il cellulare.
Una voce maschia dice:
- Sono io. Che numeVo è?
Con voce tremante lei risponde:
- ...il 16, primo piano. Ti apro.

Il cuore le batte forte mentre apre la porta.
Sente i passi per le scale. Si ritrae e aspetta interminabili secondi che quella porta socchiusa si spalanchi.

La porta si apre.
L'uomo entra in casa e nell'estasi della visione della sua donna, si ferma e dice:

- Scusa, che ci fai vestita da bagasha in casa?

(violini e applausi)