27 oct 2008

È arrivato Baffone! ... (e nessuno è contento!)

Mi sono ricordata che, prima che mi si spostasse la nervatura, avevo scritto una cosa su Logroño, subito dopo il talk che ho dato.

... passeggio per Logroño. Datosi che il mio apporto alla Scienza l'ho già dato, stamane, tra privilegiare la conferenza, la politica e lo scambio/intercambio culturale e il rimanere in stato comatoso nella camera della piccola pensione dove alloggio... ho prediletto la seconda opzione.
Non so chi stava peggio, se il mio corpo o la mia mente. Nel dubbio (atroce) mi sono crogiolata in quello che, a mio parere, è la quintessenza della uallera d'oro: il torpore del piumone quando stai a mezzo sonno.

Logroño sembra una città vivibile.
Ha le dimensioni di Granada, la struttura di Madrid e i prezzi squisitamente bassi, forse per l'eccesso di esercizi commerciali presenti in città, cosa che ho visto solo in qualche documentario su Tokio.
La gente va in bicicletta, fa quel fresco gradevole che presto si trasformerà inevitabilmente in un bucchino di freddo e si mangia bene.
Ho ancora il mezzo chilo di maialetto dell'altro giorno nello stomaco.

Ieri, in piena (in)digestione, alle otto di sera, ho seguito la conferenza di chiusura della sessione alla quale ho partecipato.
Un oratore ha cominciato a disquisire in termini entusiastici della dimensione cosmopolita dell'uomo, della fine delle frontiere, della cittadinanza europea et universale.

OMNIA SUNT COMMUNIA

Certo: la possibilità (per un europeo) di risiedere e spostarsi per l'Europa.
E pensavo, pensavo...ma il sangue, per buona parte della conferenza, non bastava a irrorare comtemporaneamente cervello e stomaco, sicché non riuscivo a focalizzare bene il perché quel discorso non mi convinceva nulla.

Poi due ore e sette cicli digestivi più tardi, alla terza domanda impertinente di uno sbarbatello brufoloso che si era trovato là "per caso", ho capito tutto.
E glielo avrei voluto dire ...

Gli volevo dire: bell' a papà! Sai perché è una solenne minchiata la tua cittadinanza europea? (Anche se condivido l'idea fricchettona del cosmopolitismo) Perché allo stato attuale esiste una cosa chiamata burocrazia. E fintanto che esista la burocrazia, la cittadinanza universale è impossibile.
Perché?
Perché se io, comunitaria, laureata, trovo difficoltà anche solo a farmi convalidare un titolo di studio dall'Italia alla Spagna (manco stessimo parlando di un titolo di studio Ceceno da convalidare in Norvegia), mi spieghi comecazzo faccio a procacciarmi il denaro da "libera farfalla professionista" quale fortunatamente non sono?

Tzé...

ma ho taciuto.
È sopraggiunto il sonno.

Ad ogni modo, questa crisi economica mi riporta alla mente la frase "addà venì Baffone!"
Il sistema capitalista vacilla, un capitalismo "sostenibile" non so se possa essere applicato e si stanno mettendo le pezze.
Addà venì Baffone!
Magari è arrivato. Eppure, nessuno è contento...

Continuo a capirci poco: se leggi i giornali spagnoli, la crisi tocca solo parzialmente la Spagna, perché 'ndringhetè 'ndrà; se leggi quelli inglesi, idem. Ed lo stesso dichiarano la stampa francese e italiana.
Ma si può sapere? È una crisi di tutti? Di nessuno?
Di alcuni?

E saranno as usual quelli della fascia centrale, i lavoratori, a prenderlo a quel servizio...
Ahi! Bei tempi quando si rapinavano le banche con le pistolette ...
Ci si teneva il danno, ma almeno non ci si caricava anche della beffa.

pessimismo e fastidio.

7 oct 2008

Broker contro Broker... ma l'America ce lo stesse mettendo a quel servizio un'altra volta?

Mi hanno mangato la bicicletta.
Questa notte.

Sono scesa per far colazione al bar e mi è salito un nervoso non vedendola più nel patio, che mi sono mangiata l'impossibile e bevuta 3 espressi.
Al ritorno ho lasciato un cartello sul portone con su scritto
"Casualmente mi hanno mangato la bicicletta. Ora, considerando che stava nella parte interna del patio dell'edificio e che dall'esterno non si notava la sua presenza, suppongo possa essere stato un burlone che circola nel palazzo. Vi prego di informare il responsabile, qualora lo conosceste, che mi piacerebbe riavere la mia bicicletta (che tra l'altro aveva una gomma a terra). Grazie. Flavia, appartamento 1C"
Ed ora aspetto. Confido nel buonsenso delle persone e nel fatto che siano meno figliedizoccola di ciò che sono. Però... non si sa mai.

Con l'avvento nella mia vita di FaccialibroFacebook sto perdendo ancora più tempo di quanto non ne perdessi prima. Amici recenti e antichi, delle scuole elementari, delle medie, dell'asilo, del liceo...gente che ti sei sbobinata in varie fasi e tempi della tua vita, tutte assieme e tutte nel medesimo luogo virtuale. Credo che non resisterò molto ancora.
Ho saputo delle news sconcertanti: ex compagne di classe che si firmano col cognome da sposata, amici che credevo in Germania che sono in USA, amici che credevo in USA sono in Asia, amici che credevo in Asia sono a Napoli e persone che io ritenevo un po' abbonate, ora sono medici e hanno figli e famiglia...
Ecco: a me Facebook mi implementa la frustrazione.

Comunque il tema di oggi non è né 'sta community, né la mia bicicletta (a cui però dedico questo famoso pezzo di storia della musica: 'a cinquecient, che non solo mi commuove ma descrive perfettamente il mio stato emozionale nel momento della *scoperta*, e quando scengo nunn' 'a trovo cchiù, me cride? addeventaie 'na lampa 'e fuoco, 'o cuollo s'abbuffaie comme a 'na votte, steve scuppianno tutta 'a vena aorta, e 'o core... ‘o core nun c' ha faceva cchiù), ma è l'Economia.

Premessa: non capisco nulla di Economia.
Ho solo pensato, passando davanti alla mia Banca, di ritirare quei pochi euro che ho sul conto e mettere i soldi sotto al materasso. Poi, sentendo la radio, ho scoperto che la Merkel garantiva la sanatoria a tutti gli Istituti di Credito e ho pensato che la Germania potrebbe essere un bel posto dove vivere...
Esattamente un paio di secondi dopo aver formulato questo pensiero (tutti conoscete la mia profonda repulsione per la Germania) ho pensato che forse dovevo solo informarmi meglio e capire cosa sta succedendo nel mondo...

Aiuto, salvate l'America
Alessandro Robecchi

Si moltiplicano in tutto il mondo le iniziative di solidarietà verso la popolazione civile Usa colpita dalla crisi finanziaria. Il Burkina Faso ha inviato due navi di aiuti alimentari. Non sono mancati gli incidenti al momento della distribuzione dei viveri: due broker di Atlanta sono stati arrestati per accaparramento. A Boston la folla ha linciato un economista sostenitore del monetarismo, le sue ultime parole, «Fermi! Prometto di diventare keynesiano come Tremonti», non sono bastate a salvarlo. Costa d'Avorio, Liberia e Togo hanno inviato tende per tutti gli americani che non possono dormire nel suv fermo con il serbatoio vuoto.
Un grande concerto si terrà a Soweto (Sud Africa) in solidarietà alle popolazioni indigenti dell'Alabama, si chiamerà Africa for Usa. Il Vietnam ha inviato tonnellate di riso per i bambini della Carolina del Sud, con l'avvertenza: «Se ci trovare dentro qualche mina antiuomo vecchia di quarant'anni è roba vostra, non mangiatela». Un gesto umanitario anche dalla resistenza irachena: «Amici americani, dai vostri aerei sono caduti sul nostro territorio missili per svariati miliardi di dollari. Ci piacerebbe tanto renderveli». La situazione americana si fa di ora in ora più grave: centri di detenzione per estremisti liberisti sono stati approntati in diversi stati: i prigionieri sono percossi duramente con la mano invisibile del mercato, che sarà invisibile, ma lascia grossi lividi. Il Museum of Modern Art di Ne w York ha messo all'asta i suoi capolavori per pagare la liquidazione ai dirigenti di Lehman Brothers, ma pare non basterà. C'è anche chi approfitta della situazione per rilanciare il business: Microsoft ha elaborato un software che consente di cancellare la faccia di Reagan da tutte le foto ufficiali degli ultimi cinquant'anni. Il primo ministro italiano ha parlato della possibilità di una cordata italiana per salvare l'America: una volta alleggerita dai debiti, la Florida potrebbe essere acquistata dal clan dei casalesi. Il ministro Sacconi è ottimista: «si chiude giovedì».
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/28-Settembre-2008/art6.html
A parte il delizioso articolo di Robecchi che mi risolse tempo addietro la giornata (ed è come sempre un articolo sponsoredbyildefranciscis), di questa crisi finanziaria non c'ho capito molto, invero...

Quindi questo post, più che uno sfogo d'opinioni è una specie di callforpapers: chiunque possa spiegarmi, in maniera elementare perché dobbiamo salvare l'America, me lo dica...

Mi vengono in mente solo le parole di mia madre:
Flavia, se devi farti regalare un gioiello...che sia ORO!